Il progetto
Zohr è il più grande giacimento di gas finora scoperto nella regione del Mediterraneo o all’interno del territorio egiziano. Saipem ha svolto un ruolo centrale nell’intero processo di ingegneria, approvvigionamento, costruzione e installazione (EPCI).
Il team di progetto ha supervisionato lo sviluppo di tutte le fasi del lavoro, dal design di base fino all’ installazione di tutti i gasdotti sottomarini verso gli impianti di trattamento a terra presso la città di Port Said. Zohr è grande abbastanza da soddisfare la domanda di gas naturale dell’Egitto, quasi due terzi del suo totale fabbisogno energetico per decenni e trasformare così il Paese da importatore a esportatore e diventare un hub energetico regionale.
L’approccio integrato di Saipem a questo progetto ha permesso di produrre il primo gas a poco più di due anni dalla scoperta iniziale: un record per questo tipo di giacimento.
Un progetto straordinario
Da un punto di vista strettamente progettuale la singolarità di Zohr risiede senza dubbio nei tempi di realizzazione che sono sempre stati sin dalla prima fase particolarmente ridotti: la finestra temporale tra inizio lavori e prima produzione non ha eguali nella storia dell’industria Oil & Gas.
Proprio per questo motivo Zohr è per l’industria del settore un nuovo benchmark di riferimento.
Il progetto ha visto il più ampio numero di asset e apparecchiature mai impiegati da Saipem: Nave di perforazione Saipem 10000, nave posatubi Castorone; nave gru semi-sommergibile Saipem 7000, nave posatubi Saipem FDS, nave gru Saipem FDS2, nave gru posatubi Castoro Sei, nave posatubi Castoro 10, nave offshore support Normand Maximus, e la nave offshore support Far Samson.
Oltre al personale offshore a bordo delle diverse navi interessate, sono stati coinvolti gli uffici di Parigi, Fano, Cipro (Limassol, Larnaca), Egitto (Damietta, Port-Said, Abu Kir), e Arbatax.
