Il progetto
Due contratti EPC (Engineering, Procurement and Construction) relativi al progetto Jazan Integrated Gasification Combined Cycle (ciclo combinato di gassificazione integrata), situato vicino alla città di Jazan, nel sud-ovest dell’Arabia Saudita.
Il contratto relativo al Pacchetto 1 comprende: l’unità di gassificazione, l’unità di rimozione della fuliggine e delle ceneri, l'unità di rimozione di gas acidi e l'unità di recupero dell'idrogeno.
Il contratto relativo al Pacchetto 2 comprende: 6 treni di unità di recupero dello zolfo (Sulphur Recovery Unit, SRU) e i relativi impianti di stoccaggio.
Impatto del progetto
Il progetto per la raffineria e il terminale di Jazan è promosso da Saudi Aramco, il nostro principale cliente, seguito da Total, BP ed Eni. Insieme a Saudi Aramco il progetto è promosso da Jazan Economic City (JEC) e rientra in una più ampia strategia di crescita diversificata e sostenibile dell’economia dell’Arabia Saudita che renderà il settore energetico del paese più competitivo e dinamico a livello globale.
La raffineria e il terminale sono parte di un progetto avviato da Saudi Aramco per la costruzione della centrale elettrica a gas più grande al mondo.
La centrale utilizza la tecnologia della gassificazione ed è alimentata principalmente con i residui della distillazione sottovuoto ottenuti nella raffineria, nonché con olio combustibile ad alto tasso di zolfo. La centrale soddisfa il fabbisogno di energia elettrica della raffineria mentre una grande quantità di energia è esportata sulla rete elettrica nazionale.
Questo ha portato l’Arabia Saudita a un importante passaggio dall’attuale condizione politica–economica di produttore e utilizzatore a trasformatore in chiave di diversificazione di consumo.
Numeri chiave
Un progetto straordinario
La complessità del progetto in sé che prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione, il pre-commissioning, il supporto alla messa in servizio e i test di performance di un’unità di gassificazione, un’unità di rimozione della fuliggine e delle ceneri, un’unità di rimozione di gas acidi e un’unità di recupero dell'idrogeno, nonché di sei treni di unità di recupero dello zolfo (Sulphur Recovery Unit, SRU) e i relativi impianti di stoccaggio.
Tutte queste operazioni hanno avuto luogo nell’area remota di Jazan caratterizzata da condizioni climatiche difficili con tempeste di sabbia, temperature elevate e piogge improvvise.
Inoltre, l’area di costruzione non aveva infrastrutture logistiche sviluppate, fattore che, insieme a uno sviluppo industriale limitato, rendeva difficile non solo il trasporto dei materiali ma anche il reperimento dei fornitori e delle risorse per la costruzione.
Per ovviare alla difficile accessibilità stradale e alla mancanza di strutture portuali il cliente ha reso disponibile un molo temporaneo per l’attrezzatura di grandi dimensioni. Il progetto ha richiesto il coordinamento di diversi fornitori locali e internazionali e di squadre di lavoro multiculturali impiegando oltre 10.000 lavoratori.