Sarà inaugurata oggi l’esposizione permanente dedicata alle tecnologie del mare di Saipem, uno spazio dedicato di 75 mq nell’ambito della nuova sede triestina dell’Immaginario Scientifico. Al suo interno, attraverso la didattica sperimentale promossa dal museo, i giovani visitatori avranno l’opportunità di scoprire con un approccio interattivo e coinvolgente come sia possibile produrre energia da un ambiente così estremo e sfidante come il mare.

 

Saipem propone, in un ambiente che richiama il mondo marino, uno dei primi robot subacquei di Saipem (ROV) oltre a quattro stazioni sperimentali. Le prime due dimostrano il principio di Archimede. Le altre sono dedicate ad un simulatore della sala controllo di droni sottomarini a comando remoto e all’Hexafloat, una base galleggiante per le pale eoliche ideata da Saipem per lo sviluppo di campi eolici marini.

La nuova sede dell’Immaginario scientifico, che sorgerà in un edificio storico di 3.000 mq in Porto Vecchio, a Trieste, si trova in un’area selezionata da Saipem nel 2010 per sviluppare, testare ed ospitare alcune delle sue tecnologie marine. Pertanto, l’opportunità di allestire uno spazio Saipem nel nuovo Museo è stata immediatamente accolta e percepita come la naturale evoluzione di una relazione ormai consolidata con il territorio del Friuli-Venezia Giulia, un tessuto molto reattivo che ha permesso a Saipem di realizzare molte delle innovazioni per le quali oggi è conosciuta e apprezzata nel mondo.

Francesco Racheli, COO Saipem E&C Offshore Division, ha dichiarato: “Grazie alla nostra presenza in questo vitale territorio e a oltre 60 anni di esperienza come azienda leader nel settore energetico, Saipem ha oggi l'opportunità di creare uno spazio unico dove allestire esperimenti e simulazioni che insegnino alcuni dei principi scientifici che ci permettono di superare le importanti sfide tecnologiche del nostro lavoro quotidiano, rendendo disponibile l’energia da luoghi così remoti come il fondo del mare. Confidiamo che questa iniziativa contribuirà ad avvicinare le nuove generazioni alle materie scientifiche e favorire lo sviluppo di una cultura focalizzata sulle energie rinnovabili e sulle tecnologie, che saranno fondamentali per affrontare le sfide future.”