Il progetto di cattura della CO₂ del Gruppo Hera e Saipem selezionato per ricevere quasi 24 milioni di euro di finanziamento dall’EU Innovation Fund

Bologna-Milano, 23 ottobre 2024 -  Prevista l’applicazione della tecnologia Bluenzyme di Saipem per la cattura delle emissioni di CO presso il termovalorizzatore della controllata Herambiente a Ferrara. Sarà il primo esempio su scala industriale di CCS applicato a un impianto di questo tipo in Italia. Questo progetto è una delle principali leve di decarbonizzazione previste nel Climate Transition Plan della multiutility per ridurre le emissioni interne.

Catturare l’anidride carbonica in uscita dai camini dei termovalorizzatori, per poi stoccarla nei giacimenti di gas naturale esauriti, abbattendo così in modo significativo le emissioni degli impianti, contribuendo alla decarbonizzazione dei territori. È l’obiettivo del progetto all’avanguardia presso il termovalorizzatore di Ferrara - proposto dal Gruppo Hera, soggetto capofila, in collaborazione con Saipem - che è stato selezionato per ricevere i finanziamenti previsti dal quarto bando per progetti mid-scale dell’EU Innovation Fund. Una volta che l’assegnazione sarà definitiva, l’importo destinato a questo progetto di cattura delle emissioni di CO2 sarà di quasi 24 milioni di euro.  

Questo progetto industriale di cattura della CO2 è il primo in Italia pensato per essere applicato ai termovalorizzatori e tra i primi in Europa. Prevede l’applicazione di Bluenzyme™, soluzione proprietaria e modulare di Saipem basata su “CO2 Solutions”, una innovativa tecnologia enzimatica per la cattura dell’anidride carbonica nei processi industriali di piccoli e medi emettitori.

L’iniziativa è stata selezionata dalle autorità europee in funzione dell’alto livello di innovatività e per la potenziale replicabilità su altri impianti di termovalorizzazione e in altri settori industriali hard to abate in Italia e, più in generale, in Europa. I Fondi Europei copriranno una quota significativa dei 53 milioni di euro previsti per la realizzazione dell’impianto per la cattura della CO2. Ferme restando le opportunità derivanti dall’evoluzione del contesto normativo, l’operatività dell’impianto è ipotizzata per il 2028.

Il progetto abbatterà completamente le emissioni di CO2 del termovalorizzatore di Ferrara

La cattura della CO2 è una leva di decarbonizzazione fondamentale per i termovalorizzatori e, per il momento, l’impianto Herambiente di Ferrara è stato individuato come quello più adatto. Il progetto consentirà, infatti, di catturare il 90% circa delle emissioni di una delle due linee del termovalorizzatore, ovvero 64 mila tonnellate di CO2 all'anno (equivalente alle emissioni annuali di circa 37 mila automobili), che costituiscono la totalità della CO2 emessa, rendendo quindi sostenibile l’intera produzione di energia ottenuta dalla termovalorizzazione dei rifiuti indifferenziati. La rimanente quota di CO2 emessa dall’impianto, infatti, è di natura biogenica e quindi neutrale dal punto di vista ambientale. La CO2 catturata verrà trasportata tramite condotta e stoccata nei giacimenti di gas esauriti dell'Adriatico.

Il nuovo impianto di cattura della CO2 garantirà alti standard di sicurezza e innovazione, consentendo anche di massimizzare l’efficienza energetica. Sarà infatti totalmente green, perché sfrutterà energia elettrica da fonti rinnovabili, cioè prodotta sia dal termovalorizzatore stesso sia dal calore fornito da fonte geotermica convogliato tramite la rete di teleriscaldamento della multiutility. Il processo di cattura enzimatica, a basso impatto ambientale, può essere infatti alimentato proprio da calore a bassa temperatura, come quello geotermico. Saranno quindi evitate ulteriori emissioni di CO2.

L’impegno del Gruppo Hera per la decarbonizzazione e il Climate Transition Plan

Con questa iniziativa il Gruppo Hera, una delle principali multiutility italiane, ribadisce il proprio impegno per favorire e supportare la transizione ecologica dei territori serviti, grazie all’ampia dotazione impiantistica e il know how maturato nei diversi settori di attività. Si conferma quindi pioniere nel perseguimento della neutralità carbonica, tema centrale nella propria strategia: questo progetto rappresenta, infatti, una delle principali leve interne previste dal Piano di transizione climatica del Gruppo Hera finalizzate alla riduzione delle emissioni con l’obiettivo di raggiungere il Net Zero al 2050. Su 4,4 miliardi di investimenti previsti dal Gruppo Hera nel piano industriale nel periodo 2023-2027, più del 30% sono destinati a progetti per favorire la decarbonizzazione.

 

Abbiamo ottenuto il punteggio più alto nel bando europeo dell’Innovation Fund: questo conferma il carattere assolutamente innovativo di questa iniziativa. È un traguardo molto importante, che ci vede pionieri in Italia con questa soluzione su scala industriale di cattura della CO applicata ai termovalorizzatori. Come leader della filiera ambiente, andiamo a tracciare la strada dell’innovazione in questo ambito, facendo leva su investimenti e competenze. Si tratta di una tecnologia sicura e replicabile su altri impianti in Italia e all’estero, che associa le attività di economia circolare volte al recupero della materia con i processi di decarbonizzazione. Con questa soluzione, in un settore importante come quello del trattamento dei rifiuti e della generazione dell’energia, allunghiamo la vita degli impianti aumentandone la resilienza. Questa tecnologia rientra tra le principali leve interne per la riduzione delle emissioni di Scopo 1 previste dal nostro Piano di transizione climatica. Siamo il primo player del settore multiutility in Italia e tra i primi in Europa a dichiarare l’obiettivo Net Zero al 2050 su tutti e tre gli Scopi: essendo fortemente radicati sui territori che serviamo, sentiamo infatti più di ogni altra azienda la necessità di creare valore, favorendo uno sviluppo sostenibile delle comunità e accrescendo la resilienza dei nostri asset con la leva abilitante delle nuove tecnologie” – ha dichiarato Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera.

 

“Il riconoscimento da parte dell'EU Innovation Fund conferma l’elevato livello di innovazione della tecnologia Bluenzyme™ di Saipem per la decarbonizzazione dei piccoli e medi emettitori nei settori hard to abate con un progetto unico a livello italiano ed europeo che rafforza il ruolo della nostra azienda nell’accompagnare i propri clienti nel percorso verso la carbon neutrality”, ha dichiarato Alessandro Puliti, CEO di Saipem.

 

Gruppo Hera

Il Gruppo Hera è una delle maggiori multiutility italiane e opera nei settori ambiente, energia e idrico, con oltre 10.000 dipendenti. Oltre 7,5 milioni di cittadini hanno almeno un servizio fornito dal Gruppo. Quotata dal 2003, è tra le prime 40 società italiane per capitalizzazione (fa parte dell’indice Ftse Mib) e dal 2020 è entrata nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe. La controllata Herambiente, con un centinaio di impianti certificati, oltre 2.000 operatori specializzati e una struttura commerciale dedicata, è il principale operatore italiano nel settore del trattamento dei rifiuti e opera sul mercato nazionale e internazionale.

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Responsabile Rapporti con i Media ed Editoria Gruppo Hera: Cecilia Bondioli
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Saipem

Saipem è un leader globale nell'ingegneria e nella costruzione di grandi progetti nei settori dell'energia e delle infrastrutture, sia offshore che onshore. Saipem è una “One Company” organizzata in business line: Asset Based Services, Drilling, Energy Carriers, Offshore Wind, Sustainable Infrastructures, Robotics & Industrialized Solutions. La società dispone di 6 cantieri di fabbricazione e una flotta offshore di 21 navi da costruzione (di cui 17 di proprietà e 4 di proprietà di terzi e in gestione a Saipem) e 15 impianti di perforazione, di cui 9 di proprietà. Da sempre orientata all’innovazione tecnologica, la visione che ispira l’azienda è “Ingegneria per un futuro sostenibile”. Per questo Saipem ogni giorno è impegnata a supportare i propri clienti nel percorso di transizione energetica verso il Net Zero, con mezzi, tecnologie e processi sempre più digitali orientati alla sostenibilità ambientale. Quotata alla Borsa di Milano, è presente in più di 50 paesi nel mondo e impiega circa 30.000 persone di oltre 120 nazionalità.

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