Il progetto
Nell'aprile del 2017 è stato assegnato a Saipem un contratto di perforazione nell'area russa del Mar Nero da effettuarsi nel dicembre dello stesso anno.
Per raggiungere l'obiettivo è stato necessario intervenire tempestivamente sul mezzo.
Nello specifico sono state effettuate le seguenti attività: smontaggio della torre, abbassamento e ripristino, installazione del Windwall e altri aggiornamenti per conformarsi alle regole contrattuali e alle leggi locali.
Numeri chiave
Impatto del progetto
Non possedendo più del 10% di manifattura americana Saipem ha ottenuto autorizzazioni a perforare in acque rumene/russe in un’area sanzionata.
Un progetto straordinario
Il progetto è stato una grande sfida sia da un punto di vista tecnico che logistico; in particolare il passaggio dello stretto del Bosforo ha comportato una notevole difficoltà di natura strutturale.
La sfida è stata modificare il mezzo Scarabeo 9 per permetterne la navigazione verso il Mar Nero, attraverso lo Stretto del Bosforo passando sotto i tre ponti di Istanbul, che collegano l'Europa all'Asia e far sì che l'impianto rispettasse i requisiti russi.
Scarabeo 9 è ora uno dei pochi al mondo entrati nel Mar Nero e probabilmente è una delle unità più flessibili e capaci di operare nell'area.

Asset e persone
Sono stati impiegati due team di progetto, uno a bordo dell’impianto Scarabeo 9 e uno a San Donato, per un totale di 20 ingegneri.
Scarabeo 9 è un'unità semisommergibile di ultima generazione dotata di un dual ram rig e di un sistema di posizionamento dinamico (DP3).
L'unità di perforazione offshore mobile (MODU) è un'unità di perforazione ultra-profonda, progettata per operare in acque profonde fino a 12.000 piedi e con una capacità di profondità di perforazione fino a 50.000 piedi.