Nuova vita agli indumenti da lavoro: con Saipem dall’economia circolare alla solidarietà

Saipem ha raccolto e donato circa 260 chili di tute, giacconi, guanti, gilet, scarponi e stivali non più idonei come dispositivi di protezione, ma ancora utilizzabili come indumenti, destinandoli a realtà impegnate nel sostegno delle persone in condizioni socialmente fragili e che necessitano di un reinserimento lavorativo.

L’iniziativa, che unisce economia circolare e solidarietà, ha consentito di evitare quasi 30 quintali di CO2, risparmiare 45 mila metri cubi di acqua e preservare più di 780 metri quadrati di suolo.

La raccolta è stata realizzata in collaborazione con Regusto, prima piattaforma digitale ESG basata su blockchain che connette aziende ed enti non profit attivi nel recupero e nella redistribuzione di beni. Gli indumenti sono stati donati all’Associazione Volontaria Lotta alla Droga di Quarto Oggiaro impegnata a Milano nel reinserimento sociale e lavorativo di ragazzi con problemi di dipendenze, in collaborazione con la Comunità di San Patrignano e all’associazione “La Finestra del Sole”, un’organizzazione impegnata in progetti di promozione sociale che sostiene famiglie in difficoltà, bambini, donne e rifugiati, oltre a promuovere iniziative umanitarie all’estero.

Partita a settembre e conclusasi in occasione della European Week for Waste Reduction (22 al 30 novembre), il progetto conferma l’impegno di Saipem verso la sostenibilità, la responsabilità sociale e la creazione di valore condiviso, in linea con gli obiettivi del Piano Quadriennale di Sostenibilità dell’azienda.