Il progetto
Blue Stream è stato un banco di prova sia per Saipem che per l’industria. Allora non si era mai lavorato a una profondità di quasi 2.200 metri.
Blue Stream, un sistema di trasporto del gas costituito da due gasdotti gemelli da 24” di diametro, lunghi circa 380 km cadauno, che attraversano il Mar Nero dalla Russia alla Turchia, a una profondità massima di quasi 2.200 metri, può essere considerato il gasdotto in acque profonde più impegnativo mai realizzato a quell’epoca, proprio per la combinazione di profondità e diametro.
Un progetto straordinario
Entrambi i gasdotti sono stati oggetto di un’approfondita attività ingegneristica, per tracciare e mitigare i difficili rischi ambientali del fondale marino, sia sul versante turco che su quello russo.
Insieme alle condizioni meteorologiche sfavorevoli, queste sfide hanno reso il progetto una pietra miliare per l’intero settore. Inoltre, a causa delle limitazioni in altezza per le navi che attraversano il Bosforo, è stato necessario abbassare temporaneamente i telai A e le strutture di telecomunicazione della Saipem 7000 per consentirne il passaggio sotto i ponti.
Il canale è stato chiuso alle navi commerciali mentre la Saipem 7000 lo ha attraversato, assistita da due rimorchiatori. Il passaggio è stato un successo, con uno spazio libero di soli 5 metri dai ponti.
Le sezioni in acque profonde sono state installate dalla nave Saipem 7000 con il metodo J-lay, mentre le sezioni in acque basse, fino a 380 metri, sono state installate dalla nave Castoro Otto con il metodo convenzionale S-lay.