Il progetto
Saipem, in collaborazione con Saudi Aramco, ha raggiunto un nuovo record di tiro a terra di pipeline con il progetto Berri Downstream Pipeline. Per le operazioni di shore pull è stato utilizzato il più grande e potente pulling winch mai utilizzato in Arabia Saudita, con una capacità di tiro di 800 t.
Il progetto mira a fornire al programma d’incremento la capacità di trasporto richiesta tramite l'installazione di due nuove pipeline downstream in grado di gestire petrolio greggio leggero arabo stabilizzato e condensato acido. Il progetto si inserisce nel più ampio ambito associato al programma Berri Increment, che fornirà impianti a Saudi Aramco per aumentare la disponibilità di greggio e la capacità di lavorazione del giacimento offshore Berri di ulteriori 250 MBCD.
Le nuove pipeline e le strutture associate sono progettate e varate sia a terra sia in mare e collegano l'impianto di lavorazione di Aramco sull'isola di Abu Ali all'esistente impianto di trattamento del gas di Khursaniyah e ai serbatoi di stoccaggio di Juaymah tramite l'espansione del corridoio esistente della pipeline KRT.
Un progetto straordinario
Una delle principali sfide operative del progetto è stata la necessaria integrazione dell’installazione onshore e offshore. Le quattro sezioni dei gasdotti offshore da 30'' e 10'' di diametro, per una lunghezza complessiva di oltre 8 km, sono state installate grazie alle operazioni sinergiche e sincronizzate tra il mezzo per il tiro a terra situato nei punti di approdo e la nave posatubi Saipem Endeavor. Sono state implementate soluzioni innovative come il passaggio automatizzato della presa sotto carico, i trasduttori lineari e i sensori di presa che forniscono un feedback continuo. Inoltre è presente anche un sistema di controllo e monitoraggio avanzato, che include una telecamera a circuito chiuso aggiuntiva per valutare lo stato dell'apparecchiatura in tempo reale durante il funzionamento.